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Fabio D'Anna
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di Alessandro Crociata
Vi sono alcuni che pensano alla nostra Costituzione come ad un fatto lontano, ancorato ad un tempo passato e ormai sepolto dalla modernità e dalla globalizzazione.
In realtà non è così. La Costituzione è una visione della società, della comunità nazionale, frutto di un'aspra lotta per la riconquista della libertà e assolutamente proiettata nel futuro.
La speranza di società delineata dai Padri Costituenti è stata nel tempo disattesa e spesso anche boicottata.
Certo i tanti nemici della Costituzione non sono riusciti ad azzerarla del tutto e grazie ad essa molti progressi e conquiste sono state possibili nel nostro Paese.
Epperò, in sue parti fondamentali la nostra Costituzione è rimasta quasi lettera morta, vuoto monito di ciò che poteva essere e rischia di non essere più.
Ciò è ben lungi dall'essere superflua perdita, perché ove attuata la Costituzione avrebbe avuto effetti concreti e positivi nella crescita complessiva del Paese e si sarebbe potuto porre quale baluardo per impedire la perdita delle tante vite umane dovute all'incuria, alla trascuratezza, all'ignavia, al disprezzo mostrati verso i nostri territori.
L'ultimo caso che tanto ci ha colpito è accaduto appena ieri a Mondello, dove la caduta di un masso dal costone del Monte Gallo ha provocato una vittima, danni e la evacuazione di tante famiglie dalle loro abitazioni.
Subito è stato evidenziato l'inerzia della amministrazione nel porre rimedi ad una situazione di pericolo che si era già manifestata con evidenza nel passato.
Il punto, però, rimane quello dell'assoluta mancanza di serie politiche di salvaguardia del territorio, visto non quale luogo di sviluppo, di crescita, di vivibilità e benessere, bensì quale luogo da sottoporre a sfruttamento e speculazioni di ogni genere.
Questo approccio miserevole al nostro paesaggio ha consentito l'abusivismo edilizio, l'inquinamento delle acque, dell'aria, uno sviluppo della urbanizzazione senza tenere conto del deterioramento delle enormi ricchezze storiche ed artistiche della Nazione.
Cosa ci è rimasto oggi? Immobili inadeguati pronti a cedere sotto la spinta di eventi tellurici che in altri Paesi sarebbero vissuti come semplici inconvenienti; alluvioni e frane che inghiottono persone e cose; strade dissestate divenute trappole mortali; corsi d'acqua divenuti ormai latrine a cielo aperto. E così via.
Se abbiamo ancora una speranza dobbiamo riporla nella nostra Costituzione e riprendere quel filo logico virtuoso di sviluppo della ricerca e della cultura quali strumenti di conoscenza e passione per il bello che portino alla cura del paesaggio, del nostro patrimonio storico ed artistico. Ossia, in concreto, cura dei corsi d'acqua, cura che si costruisca secondo tecniche di compatibilità ambientale, cura che si adottino innovazioni tecnologiche per la riduzione dell'inquinamento, per una mobilità sostenibile, per una conversione ecologica del nostro modello di vita, per la crescita economica attraverso uno uso compatibile delle risorse storiche ed artistiche che si concentrano nel nostro Paese.
Noi di Decidiamolo Insieme chiediamo l'attuazione della Costituzione, chiediamo che finalmente si attui quel progetto di società ideato dai Padri Costituenti, per il futuro nostro e dei nostri figli.
Utente: ALECRO
Pubblico
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del 28/11/2015