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Fabio D'Anna
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di Fabio D'Anna
Art,49 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per
concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale"
Il PD forse ha parzialmente capito i rischi legati al loro sistema
elettorale-costituzionale, qualche pezza la stanno mettendo discutendo una legge per attuare
finalmente l'Art.49 della Costituzione. Emanuele Fiano del PD afferma: "Per noi
democratici invece, stabilire regole comuni minime di trasparenza e
certezza, nel funzionamento della vita dei partiti, è un requisito
essenziale per la tenuta della democrazia italiana".
Confessa dunque che l'alterazione avvenuta con le deforme renziane richiede ulteriori paletti e quello della democrazia interna è un requisito essenziale per la tenuta della democrazia italiana.
Infatti oggi, i partiti senza regole sono controllati benissimo da pochissime persone, per non dire una sola persona, sempre più personali ed autoritari non garantiscono ai loro iscritti le pari opportunità di contribuire alla politica nazionale come richiesto dalla Costituzione. Senza una legge sui partiti, un sol uomo può controllare un intero partito, un partito grazie alla legge elettorale di Renzi può controllare il 65% della camera ed infine con la deforma costituzionale la sola camera diventa determinante su tutto l'apparato costituzionale. Se ne ricava che un sol uomo può facilmente arrivare a controllare potere legislativo ed esecutivo, con buona pace della suddivisione dei poteri.
Ovviamente il M5S
interpreta l'art.49 a modo suo, non solo disconoscendo che "con metodo
democratico" si intendesse anche da applicare all'interno dei partiti ma
addiruttara lasciar intendere il contrario, ovvero che la democrazia
interna sia stata volutamente esclusa dalla Costituzione. Siamo
veramente alla frutta.
Dichiara Toninelli (M5S): "Chi oggi ci accusa di non volere il metodo democratico interno ai partiti dovrebbe avere la decenza di dire che è la Costituzione a non prevederlo, per evitare che qualcuno imponga la sua visione di metodo democratico che, invece, di democratico non ha nulla".
Sappia invece Toninelli che gli studiosi negli anni 60 tenevano vivo il dibattito sull'art.49 sostenedo che era la chiave di volta per comprendere l'intero impianto costituzionale e che gli stessi paesi nel mondo che si autodefiniscono democratici sono in realtà oligarchici perchè non danno pari opportunità a tutti i cittadini di contribuire alla vita politica del paese. Se si ingessa il potere all'interno dei partiti si vanifica anche le più democratiche delle elezioni, non è più una competizione tra cittadini liberamente associati ma tra diverse oligarchie se non la stessa. Non ci sarebbe però bisogno di una legge ad hoc se i partiti avessero sostenuto e tenuto vivo lo spirito della nostra costituzione. I partiti hanno tradito l'art.49 e solo adesso qualcuno corre parzialmente ai ripari. Sono comunque pronto a scommettere che le soluzioni saranno troppo blandi, magari perchè contrariamente a quanto fatto con le modifiche costituzionali si dirà di voler andar incontro alle opposizioni, quindi non saranno in grado di fermare la voglia di autoritarismo che sta attraversando questo paese. Si può essere democratici anche solo formalmente, ad esempio Forza Italia, formalmente è un partito democratico, il Presidente viene eletto dal congresso ma avete mai visto come funziona un congresso di Forza Italia? Un unico candidato eletto per acclamazione e io sfido chiunque a candidarsi contro il padrone, seppur oggi debole, Berlusconi. Non parliamo del M5S che non è nemmeno formalmente democratico. Il PD per definizione è democratico ma di quella democrazia plebiscitaria che Renzi vorrebbe esportare anche allo Stato Italiano e che alla volontà della base lascia davvero poco spazio (vedi cosa ha prodotto la minoranza chiassosa ma irrilevante del PD).
Utente: DANNA
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del 17/05/2016
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