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Fabio D'Anna
Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.
Per cambiare qualcosa costruisci un modello
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di Alessandro Crociata
Quale che sia l'opinione sulla DD, si tenga conto che la nostra Repubblica è fondata su una decisione di DD: il referendum repubblica - monarchia.
Calamandrei in sede di Assemblea Costituente, quando si pose la questione dei limiti e dei poteri dell'assise costituente disse che essa non poteva soffrire limitazione alcuna se non quella derivante dalla manifestazione di sovranità popolare espressa con il referendum.
In effetti secondo quanto dispone l'art. 139 la forma repubblicana non può essere soggetta a revisione.
La ragione è evidente: la revisione costituzionale è un procedimento rimesso dall'art. 138 Cost. al Parlamento (con la possibile integrazione referendaria).
Un quid minus rispetto alla piena sovranità popolare espressa nel referendum sulla Repubblica. Tutto questo cosa significa? Abolire hic et nunc il Parlamento e gli altri consessi elettivi e adottare puramente e semplicemente la DD?
Ovviamente no. Non scherziamo.
Sarebbe esiziale per chi crede nella DD e per la stessa tenuta democratica del Paese.
La DD è una forma partecipativa ai processi decisionali che va maturata nel tempo, che può essere adottata all'interno dei gruppi organizzati (movimenti, partiti) quale forma decisionale; che nella sua fase iniziale può (deve) trovare considerazione nelle istituzioni locali per decisioni da assumere su cose concrete (di natura politico - amministrativa).
A livello nazionale la DD può trovare spazi in virtù della introduzione di alcuni strumenti (referenda propositivi ovvero senza quorum), ma allo stato non può e non deve sostituire la rappresentanza degli organi collegiali elettivi.
La DD va costruita, alimentata, resa consapevole, informata, resa immune da deviazioni demagogiche e populistiche, responsabilizzata.
Quando sarà maturato tutto questo la DD avrà grandi spazi e sarà un efficace strumento partecipativo ai processi decisionali autenticamente democratici.
Fino a quel momento i fautori della DD agiscono direttamente e assumono in prima persona l'onere della partecipazione alla vita democratica del Paese, cercando di apportare il proprio contributo alla crescita dello stesso per la consapevolezza di appartenere ad una comunità.
Quale che sia l'opinione sulla DD, comunque possiamo tutti convenire che con il m5stelle non ha alcunché in comune.
Utente: ALECRO
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del 13/06/2014
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