Il buon esempio parte dal basso. Con noi la democrazia si evolve!
Fabio D'Anna
Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.
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di Fabio D'Anna
Il parco "Ninni Cassarà" (intitolato al commissario di Polizia con una
cerimonia svolotasi il 6 agosto 2010, in occasione del venticinquesimo
anniversario dell'omicidio da parte della mafia) è stato inaugurato il
26 novembre del 2011.
Il parco occupa circa 255.000 m2 tra le Via Ernesto Basile, Corso Pisani
e Via Altofonte ed è stato salutato come una conquista per una zona di
Palermo notoriamente avara di servizi e verde pubblico.
In definitiva, un sogno. Come spesso accade dai sogni presto ci si
risveglia.
Il 16 aprile 2014 il parco è stato chiuso con provevdimento
dell'Autorità Giudiziaria a causa della presenza di amianto sotto la
superficie. Si scopre inoltre che oltre all'amianto sono presenti scorie
tossiche provenienti da rifiuti industriali. A quanto risulta, sarebbe
stato rinvenuto e sequestrato un tubo con la scritta Fincantieri e
residui di verniciatura e sabbiatura che potrebbero provenire da
lavorazioni dei cantieri navali.
Si dice che lASP di Palermo avesse segnalato al Comune la presenza di
amianto al Parco Cassarà già nello scorso dicembre 2013.
La domanda legittima è se gli uffici comunali, la stessa passata
amministrazione, fossero consapevoli di questa situazione di evidente
pericolo per la salute pubblica, e nonostante ciò avessero omesso di
lanciare lallarme su questa emergenza.
Scrive il Giornale di Sicilia: "Dai rilievi eseguiti dal Nopa della
polizia municipale e dalArpa (su delega dei pm) è risultata la presenza
di amianto in quattro punti distanti tra loro, nella zona più
frequentata, cioè quella vicina all'area giochi. Ma non era la prima
volta che il metallo veniva rinvenuto nel Parco: alla sua apertura
unarea era già finita sotto sequestro per lo stesso motivo e poi venne
bonificata. Successivamente le piogge fecero emergere lastre di eternit e
si intervenne con una seconda bonifica. In quell'occasione lAsp
effettuò i rilievi comunicando lulteriore presenza di amianto".
Un
servizio di Striscia la notizia aveva denunciato la presenza di amianto
in un servizio di dicembre 2011, per poi tornare sull'argomento a
gennaio 2014.
Ci si chiede allora, perché il parco è rimasto aperto, nonostante la
pericolosità del sito?
Come mai i lavori di realizzazione del parco non
hanno portato alla luce l'amianto?
Chi aveva conoscenza della
circostanza e non è intervenuto?
Il sequestro è sufficiente a tutelare
la salute dei cittadini?
Una cosa è però certa: migliaia di cittadini, frequentatori del parco,
lavoratori, abitanti del quartiere sono stati sottoposti ad un elevato
rischio per la salute a loro insaputa e qualcuno è certamente responsabile.
Decidiamolo Insieme promuove una azione collettiva (cioé un'azione
legale condotta da uno o più soggetti che chiedono che la soluzione di
una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti per tutti
i componenti presenti e futuri della categoria) che mira sia alla
bonifica dei luoghi che al risarcimento dei danni causati ai cittadini,
presenti e futuri, oltre alla partecipazione al procedimento penale come
parti offese dei reati che dovessero risultare accertati.
Tuteliamo insieme i nostri diritti, in particolare il diritto alla nostra salute, dei nostri figli e dei nostri familiari.
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Utente: DANNA
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