Il buon esempio parte dal basso. Con noi la democrazia si evolve!
Fabio D'Anna
Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.
Per cambiare qualcosa costruisci un modello
nuovo che renda la realtà obsoleta.
Buckminster Fuller
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di Fabio D'Anna
Sono in molti oggi a parlare di democrazia diretta in termini non corretti, siamo quindi costretti a cercare di redarre dei principi fondamentali per poter distinguere cosa è democrazia diretta da cosa non lo è.
Principi fondamentali per una democrazia diretta:
1. Univocità del voto.
Qualunque sistema di democrazia diretta deve garantire, in modo affidabile e trasperente, che ogni individuo possa esercitare la medesima influenza di ogni altro elettore.
2. Verificabilità del voto.
Il voto deve essere tracciabile e verificabile da parte dell'elettore stesso.
3. Diritto di proposta universale.
Tutti coloro che partecipano come elettori devono poter partecipare alla redazione delle questioni da porre a votazione.
4. Decisione nei tempi corretti.
Ogni questione richiedere una adeguata maturazione della decisione posta in votazione, tra la lettura del quesito e la fine del voto deve trascorrere un tempo adeguato e proporzionale alla complessità del quesito stesso.
Ragionando su questi principi il gruppo di sviluppo ha stabilito degli assiomi per lo sviluppo della piattaforma e-atene.
1. Verificabilità del codice.
Il codice di tutto il progetto è stato scritto con linguaggi interpretati, ovvero il software funziona interpretando direttamente il codice sorgente, questo permette ai garanti di poter verificare cosa fa ogni procedura utilizzata dal software.
Non serve che il codice sia Open Source, come tanti finti esperti proclamano, che attiene solo alle regole di licenza del software.
Risulta invece fondamentale che una adeguata e libera aggregazione di esperti possa verificare e garantire per il software
installato (non semplicemente il pacchetto software originario), certificandolo privo di difetti o trucchi che possano alterare la volonta degli elettori. Vedi l'articolo relativo ...
2. Voto delle proposte palese.
Il voto delle proposte è universale e palese alla fine della votazione. Il voto sull'elezione di persone, che non può essere palese per ovvie ragioni di opportunità conferisce comunque un codice cifrato che permette ad elezioni concluse di verificare la corretta attribuzione del voto da parte dell'elettore.
3. Coprire tutte le fascie orarie.
La durata minima di qualunque voto è di un giorno. Il voto on-line infatti, differentemente da altri tipi di votazioni deve garantire l'interoperabilità di tutti i soggetti iscritti senza discriminarli in base alle loro occasioni di collegamento. Esistono infatti varie categorie di soggetti, chi può collegarsi solo da casa, chi solo dal lavoro, chi lavora di giorno e chi lavora di notte. Stabilire una fascia oraria di collegamento, ancor più se sempre la stessa è discriminatorio nei confronti di un gruppo di utenti.
Utente: DANNA
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del 13/01/2014
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