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Politica italiana

  • Tutti gli errori di Beppe Grillo

    Tutti gli errori di Beppe Grillo

    Il comico genovese potrebbe davvero fare la differenza rispetto ai partiti tradizionali ma per ora non si notano le differenze

    di Emilio Fabio Torsello su dirittodicritica.com
    L’ANALISI – Il comico genovese, altrimenti noto come Beppe Grillo, ha una forza propulsiva instancabile che, però, con l’avvento dei vari Monti, il ritorno di Berlusconi e piccoli leader che vorrebbero creare un movimento in pochi giorni (leggi: Ingroia), rischia di indebolirsi. Né aiutano alcune performance del Grillo che potrebbe davvero fare la differenza rispetto alla vecchia politica – almeno sul piano delle apparenze mediatiche – e invece si limita a condurre il proprio Movimento sulla linea dell’ “o con me o con Mammona”: chi non la pensa come i timonieri, può tranquillamente fare le valigie e andarsene.

    - LEGGI ANCHE: BEPPE GRILLO? IL MOVIMENTO LO SCARICHERA’

    Il nodo dei “ribelli”. Né il comico genovese risponde in modo altrettanto puntuale alle obiezioni sulla poca democrazia o su altre questioni relative al partito sollevate a vario titolo nei mesi scorsi dai cosiddetti “ribelli”. Di loro si limita per lo più a dire che hanno interesse nell’attaccare il Movimento, che sono stati avvicinati da questo o quel partito, che cercano visibilità. E i “grillini” nella maggior parte dei casi gli corrono dietro, crocifiggendo il “ribelle” di turno. Una prassi che sta sempre più raccontando il Movimento 5 Stelle come un recinto chiuso e indiscutibile, con due referenti: Grillo e Casaleggio. Solo a loro è concesso andare in televisione, comiziare e tenere i rapporti con i media. Chi si è azzardato a disubbidire alla regola è stato – vedi sopra – invitato ad andarsene e messo poi alla gogna da qualche imbecille che non ha lesinato minacce di morte a Favia e Salsi.

    E’ evidente che questo atteggiamento da parte dei fondatori del Movimento 5 Stelle e del comico genovese – andato in onda con il caso Favia, Salsi e non solo – non aiutano quanti sono esterni a percepire il M5Stelle come capace di una vera svolta ma, al contrario, rischia paurosamente di avvicinarlo ai partiti politici classici contro cui Grillo da sempre si scaglia.

    Monologo o dibattito? C’è poi la cronica mancanza di dibattito con l’esterno. Quelli di Grillo sono comizi o monologhi a senso unico e quando interagisce con i giornalisti la linea è quella di “disinfettarli”: famosa la scena del medicinale spruzzato contro un collega. Ebbene, a Grillo forse sfugge che non si può fare di tutta l’erba un fascio nell’ambito dell’informazione. Anche perché – circostanza curiosa – fu lui a denunciare quella parte buona e precaria dei media che andrebbe invece difesa. Ma tant’è. Ieri, addirittura, il comico ha scritto sul suo blog che Rai3 andrebbe chiusa. “Editti” molto simili sono venuti negli anni da Silvio Berlusconi.

    Le querele. Ma quella che si sta scatenando è anche un’offensiva a suon di querele. L’ultima ha investito l’ex direttore del Sole 24 Ore, Gianni Riotta, “reo” di aver retwittato un post. Un’arma a doppio taglio, ed è di oggi la notizia della condanna a pagare da parte di Grillo 50mila euro per diffamazione a Silvio Berlusconi.

    Le Parlamentarie. Dulcis in fundo: le Parlamentarie. In apparenza un esercizio di democrazia, nei fatti molti grillini interni al Movimento si sono lamentati della poca trasparenza. L’impressione è che si sia trattato – appunto – di un gioco di facciata, di un voto che ha visto la partecipazione di poco più di 30mila persone. Meno di un quartiere di Roma e ben al di sotto della platea di sostenitori del Movimento.

    Trova le differenze. A ben guardare, dunque, viene da chiedersi in cosa – nel concreto – il Movimento 5 Stelle differisca dagli altri partiti basati sul one man show: dissidenti invitati ad andarsene e monologhi che poco sopportano il confronto. Ci piacerebbe infine conoscere la voce di grillini dissidenti – nel senso che la pensano diversamente dal portavoce comico e da Gianroberto Casaleggio -, raccoglieremmo volentieri le loro storie per capire quali siano le dinamiche interne al Movimento. Il sospetto tremendo, però, è che riceveremo – come accade in certo grillismo – solo insulti. Speriamo di sbagliarci.

    Utente: DANNA

    Pubblico
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    del 04/01/2013

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