Il buon esempio parte dal basso. Con noi la democrazia si evolve!
Fabio D'Anna
Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.
Per cambiare qualcosa costruisci un modello
nuovo che renda la realtà obsoleta.
Buckminster Fuller
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di Alex Foti
Corsi e ricorsi storici, cioè, in pillole, quella concezione della
storia secondo cui lumanità non progredisce linearmente verso stadi
sempre più civili, ma avanti e indietro, regredendo ciclicamente a
periodi di decadenza, per poi riprendere il cammino da principio. Una
prova di ciò fra le tante sono le analogie tra il periodo
immediatamente successivo la prima guerra mondiale e loggi italiano: la
prima sotto gli occhi di tutti una popolazione senza più fiducia nelle
istituzioni dello stato, con un Parlamento screditato e unelite
politica serva di ristretti potentati finanziari quando non corrotta e
criminale, ma comunque e sempre inetta, mai allaltezza dei problemi e
completamente fuori controllo rispetto al mandato ricevuto dagli
elettori. Come tra il 1919 e il 1922 è inoltre in corso una drammatica
crisi economico-finanziaria che vede una classe dominante spremere
sempre più profitto e ricchezza da persone ed ecosistema, di modo che,
se non sinverte linerzia, i ricchi saranno sempre più ricchi e i
poveri immancabilmente più poveri. E come novantanni fa, a farsi sempre
più strada in ampi settori delle classi sociali lidea che lunica
soluzione possibile sia passare allazione diretta di una politica dal
basso, che intervenga direttamente nelle gestione della società. Idea
che alimenta nelle classi dominanti il timore dun possibile
rivolgimento sociale (allora, nel biennio rosso degli anni 1919-20 era
il bolscevismo sovietico a spaventare grandi industriali e proprietari
terrieri, oggi che il 99% seppellisca l1%); in alcune persone invece il
timore di un analogo terreno di coltura politico e socio-economico che
portò in Italia alla dittatura fascista. Un fascismo oggi mascherato di
falsa rappresentanza mediatica, mite, pacato, cui bastano quattro
agenzie di rating per imporre i propri diktat al mondo, così che da un
giorno con laltro milioni di persone si ritrovino sprofondate nella
povertà, che abolisce le regole democratiche coi i suoi governi
tecnici non eletti, quindi non rappresentativi di alcuna volontà
popolare. Viene in mente, fra le tante cose, George Papandreou allorché
annunciò di voler sottoporre a referendum popolare laccordo raggiunto
con lUE sul debito pubblico greco con annesso salasso dausterity: un
annuncio bomba che fece scoppiare il fegato a Fmi, Bce e Ce. E dire che
lArgentina, che sospeso il pagamento dal dicembre 2001 al marzo 2005
alla fine è riuscita a imporre ai propri creditori una riduzione del
debito del 70-75%, e ripartendo dallautogestione delle fabbriche e dei
quartieri, a riprendersi, crescendo rapidamente e fuori dai mercati
finanziari a una media dell8% allanno. Ma a dimostrazione che la crisi
si contrasta agendo in modo esattamente opposto a quello imposto dalla
troika cè anche che le ricette allolio di ricino fatte ingurgitare a
Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia hanno peggiorato invece che
migliorare la situazione. Semplicemente perché non la vogliono
migliorare. Mattanza sociale, gogna salariale e fiscale, privatizzazioni
selvagge, spogliazione dei beni comuni, perdita dei diritti economici e
sociali mai così radicale dal 1945 in poi, securitarismo e leggi che
criminalizzino i movimenti antagonisti reprimendone manifestazioni ed
espressioni (la militarizzazione nella quale si svolgono i super vertici
vedi Francoforte e da noi la repressione contro i No-Tav ne sono un
esempio), tutto funzionale per abolire la democrazia decretando leggi
speciali in nome e a favore dello stesso fascismo finanziario che ci ha
portato fin qui. Fascismo che, tuttavia, scrive Hannah Arendt racchiude
in sé i germi della propria distruzione. Quindi stiamo allegri e
continuiamo fiduciosi a batterci in nome dei santi corsi e ricorsi della
storia. Sarà il 99% che li seppellirà!
Utente: DANNA
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del 04/01/2013
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